Ecco come abbiamo portato la Calabria a Roma

Foto della manifestazione tratta da Tra il reale e l'immaginario: Manifestazione per De Magistris - http://trailrealeelimmaginario.typepad.com/tra_il_reale_e_limmaginar/2007/10/manifestazione-.html
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di Emiliano Morrone

Roma, lunedì 08 ottobre 2007

Il sit-in a Roma del Comitato pro De Magistris davanti al Consiglio superiore della Magistratura si è concluso alle 13,30 dell’otto ottobre con un intervento in Piazza Esedra di Aldo Pecora, portavoce del movimento antimafia “Ammazzateci tutti”, Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe Alfano, ucciso da Cosa Nostra nel 1993, e di Emiliano Morrone, giornalista e autore, insieme a Francesco Saverio Alessio, del libro “La società sparente”, sui rapporti fra ’ndrangheta e politica in Calabria.
Con una straordinaria partecipazione di giovani, movimenti e associazioni provenienti da tutta l’Italia e con la fattiva collaborazione del gruppo romano di Beppe Grillo, il Comitato si è ritrovato in Piazza dell’Indipendenza alle 9,30 del mattino. Da subito, una serie di annunci a favore della legalità in Calabria e in Italia da parte di Aldo Pecora, seguito da Francesco Precenzano, presidente dell’associazione “Gens” di Cosenza, e da giovani studenti e lavoratori venuti apposta dal Veneto, dalla Lombardia, dalla Campania e dalla stessa Calabria. Adesso, le firme raccolte contro il trasferimento del giudice De Magistris, titolare a Catanzaro dell’inchiesta Why not, nella quale, fra l’altro, è indagato il presidente del Consiglio dei Ministri con importanti politici e rappresentanti istituzionali, sono oltre 90 mila. Nei pressi di Piazza dell’Indipendenza, mobilitazione generale per la raccolta di ulteriori firme, durante tutto lo svolgimento del sit-in.

Molti passanti si sono uniti alla manifestazione e hanno aderito al Comitato, dimostrando che la questione etica è centrale in Italia e che la politica non può ignorare le reazioni dei cittadini, i quali hanno ormai non si fidano delle rappresentanze. Il Comitato pro De Magistris ha espresso fin dall’inizio grande fiducia verso il Consiglio Superiore della Magistratura, ribadita più volte nei ripetuti interventi di Aldo Pecora. I tanti giovani presenti hanno espresso solidarietà verso il giudice, considerandolo “il difensore dei cittadini onesti e della legalità perduta nella nazione”.

La manifestazione, svoltasi con grande civiltà e senso di responsabilità, ha dimostrato soprattutto l’attaccamento delle nuove generazioni ai valori e ai princìpi della Costituzione. Verso mezzogiorno, è arrivata la notizia del rinvio al 17 dicembre della decisione del Csm sul trasferimento di De Magistris, che, uscito dal palazzo del Consiglio Superiore della Magistratura, ha ricevuto un’ovazione del Comitato, segno che forse certa magistratura sta supplendo molto bene la componente politica. Secondo i giovani manifestanti, “in una fase di precarietà nel lavoro e di incertezza generale, è fondamentale che si recuperi la trasparenza amministrativa e che la giustizia sia effettiva, concreta”. Emiliano Morrone ha ribadito, rivolgendosi al Presidente della Repubblica, “garante per eccellenza”, che “non possono esserci squilibri nell’ambito dei poteri dello Stato e che solo se è assicurata la legalità il Sud può sperare di non sparire”.
Roma, 8 ottobre 2007: manifestazione del Comitato pro De Magistris





Sonia Alfano ha testimoniato in prima persona la sua vicenda di figlia d’un giornalista antimafia ucciso per il suo coraggio e rispetto alla cui morte non c’è ancora giustizia. Ancora, la Alfano ha raccontato della “leggerezza” di Mastella, testimone di nozze di un mafioso, poi pentito.


Il sit-in in sostegno di De magistris davanti alla sede del Csm in p.zza Indipendenza a Roma il 1 ottobre 2007, in primo piano Sonia Alfano, al megafono Francesco Precenzano, presidente di G.E.N.S.
Aldo Pecora s’è dichiarato soddisfatto, insieme a tutto il Comitato, per la scelta di rinviare al 17 dicembre la decisione sul trasferimento di De Magistris. “Continuerà a tutto campo – ha ribadito Pecora – il nostro impegno per sostenere il giudice, cui deve essere permesso di ultimare l’inchiesta Why not; organizzeremo a Roma una grande manifestazione in dicembre, raccogliendo anche un milione di firme per impedire che De Magistris venga spostato da Catanzaro”. Francesco Precenzano ha sottolineato che “ciò che sta ora avvenendo in Calabria potrebbe avvenire nel resto dell’Italia e che solo una convinta reazione collettiva all’abuso di potere può assicurare una sana ingegneria sociale”. L’appuntamento, quindi, è per la metà di dicembre, dove a Roma si ritroverà nuovamente il popolo di Internet, dei giovani e dei movimenti, per chiedere allo Stato di vigilare sul futuro della giustizia.

Emiliano Morrone

CALABRIA = ITALIA
Scritto da Matteo Trebeschi (zenone)il 08-10-2007 21:58

Sono da poco tornato da Roma, ma ne è valsa la pena. Andare a difendere De Magistris significa difendere tutte le persone oneste di questo paese, di cui il Parlamento si ricorda spesso soltanto per la "doverosa" pressione fiscale. Dobbiamo continuare a tenere alta l'attenzione sul lavoro di questo magistrato, valorizzarlo, far sentire un grandissimo appoggio popolare a un magistrato onesto. Facciamo firmare la petizione, parliamo di antimafia, informiamoci perchè se la nostra voce in difesa di De Magistris viene meno, avremo l'ennesimo "magistrato solo", facile bersaglio di istituzioni corrotte.
Ciò su cui indaga De Magistris non riguarda solo la Calabria, ma tutta l'Italia. I rapporti tra politica e mafia sono un collante decisivo del potere politico, in modo particolare dal secondodopoguerra. Ciò che succede in Parlamento ha ripercussione sulla vita di tutti i cittadini. C'è ne rendiamo conto? Ognuno deve sentire l'impegno civico, in questo momento così decisivo, come un dovere per la libertà, per ridare un senso alla parola "democrazia".
La mafia ha sempre cercato di isolare le persone in modo da convincerle che non è possibile pensare di contrastare la mafia. Quello che sta succedendo adesso in Calabria, a Roma...questa rinascita dei giovani antimafia sta agendo proprio in direzione di quell'aggregazione di cui la mafia ha tanto timore. Le piazze piene di studenti che smettono di vedere la televisione e guardano invece verso un'ideale comune, che difendono un uomo per la sua incondizionata onestà fanno paura alla mafia.
E' vero oggi "eravamo pochi, ma buoni"; io personalmente ho avuto la fortuna di conoscere delle persone straordinarie, che hanno quella "rabbia giusta" per lottare per una società migliore.E' stato davvero un regalo incontrarle...
Da qui al 17 dicembre, però, dobbiamo organizzarci per una grande manifestazione a Roma, sentendoci chiamati in causa in prima persona(seguiteci sul forum). Come diceva Borsellino, la lotta alla mafia è un movimento culturale! Facciamo sentire la nostra voce, una ad una, affinchè le istituzioni non possano più ignorarci!
http://www.ammazzatecitutti.org/news/ecco-come-abbiamo-portato-la-calabria-a-roma-5.php

Bella manifestazione, eravamo non molti ma impossibile essere di più la mattinata di un lunedì lavorativo. Grande lavoro dei nostri organizzatori, infaticabili come sempre (ma che pile usano, non si scaricano mai!), da Serenetta agli altri. Sempre bello incontrarsi , scambiarsi pareri, parlare con la gente. Molti i giornalisti presenti, magari per parlar male di noi comunque positivo che la stampa, tv e carta stampata, ci fosse quasi al completo.
I ragazzi di Locri di Aldo Pecora, Sonia Alfano e tanti altri rappresentavano la voglia di farsi sentire comune per tanti italiani.
Il prossimo appuntamento probabilmente il 17 dicembre per la nuova "puntata" della telenovela sulle decisioni del CSM, dilaniato tra prendere posizioni anti-popolari e scontentare Mastella e la classe politica.
Noi c'eravamo e ci saremo ancora. Grazie a tutti!
Ho visto un interessante articolo su repubblica-online
http://www.repubblica...
Pubblicherò appena possibile alcune interviste fatte durante la manifestazione, a cominciare di quella a Sonia Alfano, che con grande disponibilità ci ha descritto il suo pensiero sul caso-De Magistris e sulla situazione della lotta alla mafia in Italia ed in Sicilia

http://trailrealeelimmaginario.typepad.com/tra_il_reale_e_limmaginar/2007/10/manifestazione-.html


Edited by Alessandro Lunetta on ott 8, 2007 at 4:14 PM


Centomila volte Giustizia
08/10/07 - Cosenza
Oggi l'audizione di De Magistris davanti al Csm. In contemporanea manifestazione contro la proposta di trasferimento

Oggi è il giorno del giudizio, ma come le grandi fatalità che riguardano il meridione, ci sarà un rinvio. Stamani, davanti alla Prima Commissione Disciplinare del Csm sarebbe dovuto iniziare il procedimento richiesto dal ministro Mastella nei confronti del sostituto procuratore della Repubblica, Luigi De Magistris, e del procuratore capo di Catanzaro, Mariano Lombardi, per i quali il Guardasigilli ha chiesto il trasferimento cautelare. Ma ci sarà un rinvio, dettato dalla necessità di coordinare al meglio le esigenze di accusa e difesa. I calabresi sono schierati al fianco di Luigi De Magistris ed oggi organizzeranno un mini sit-in davant la sede di Palazzo dei Marescialli.

In una nota, Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio, del movimento che ha raccolto le adesioni dei cittadini al magistrato, preannunciano la “consegna di migliaia di firme pro De Magistris al Csm, a Roma. Coi ragazzi di Ammazzateci tutti, movimenti, associazioni e giovani, coscienze vigili e libere. Agorà Calabria, spedirà domani al n. 6 di Piazza Indipendenza Roma, sede del CSM, 12.500 firme. Altre 10.000 circa, in arrivo dalla provincia di Cosenza, saranno spedite tra martedì e mercoledì. Si tratta della sola raccolta di Agorà Calabria che, unitamente alle adesioni in rete già inviate (oltre 55.000) e al totale cartaceo (circa 25.000) dal Forum delle associazioni (Ammazzatecitutti, Calabria Libre, Città del Sole, Progetto Città, Catanzaro nel cuore, Io non ci sto; Soverato nel cuore; Fondazione Scopelliti, Cosenza Regione, La Rete Onlus, Cittadinanza attiva, Amolamezia, Consulta dei giovani e tanti altri estemporanei comitati di cittadini) superano abbondantemente la cifra incredibile delle 100.000 sottoscrizioni.
http://www.laprovinciacosentina.it/portale/view_notizia.cfm?Q_TEM=POLITICA&Q_SCELTA=sommario&Q_ID=784


Luigi De Magistris: lettera ai colleghi

di Luigi De Magistris
(Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro)



Ho deciso di scrivere questa mail in quanto vi è stata – ieri – la seduta della sezione disciplinare e la prossima udienza è fissata per il 17 dicembre.

Non entro nel merito delle accuse che il Ministro della Giustizia ha promosso nei miei confronti per non violare il dovere di riservatezza che mi sono imposto per il doveroso rispetto verso il C.S.M. e per non essere accusato, poi, di voler intimidire l'organo di auotogoverno della magistratura. Non vorrei, tra l'altro, a breve, trovarmi a dovermi difendere anche dalle contestazioni di associazione sovversiva o quanto meno di cospirazione politica mediante associazione o mediante accordo.

La voglia di parlare l'avrei perché da molti giorni leggo ed ascolto di "nefandezze" di cui mi sarei reso autore, vedo i miei pubblici accusatori (ministri e sottosegretari) ribadire in pubblico le accuse (che reputo totalmente infondate) – senza che mi possa difendere pubblicamente (un po’ come se il P.M. che indaga un soggetto andasse poi in televisione a sostenere che quella persona è delinquente) – di cui mi sarei "macchiato".

Voglio tranquillizzare un po' tutti: sono certo di poter dimostrare la correttezza del mio operato e l'assoluta infondatezza delle accuse rivoltemi dal Ministro. Certo, in questi anni di intensissimo lavoro in Calabria avrò fatto errori, avrò sbagliato, avrò fatto scelte discutibili, avrò parlato troppo, avrò assunto una condotta eversiva dell'ordine costituito, ma per fortuna gli "zelanti" ispettori che, da anni, si occupano, senza sosta, di scandagliare tutto (e solo) il mio Ufficio (dal 1996 ad oggi, forse sarò loro simpatico?) non li hanno ancora trovati: sono fortunato io o non sono bravi loro?!

Certo, se in questi anni non avessi avuto "contro" la dirigenza dell'Ufficio, se non avessi avuto le intimidazioni e le minacce provenienti da più parti (che ho esposto nelle sedi competenti e si tranquillizzino, quindi, coloro i quali sostengono che io abbia fatto denunce pubbliche senza fare nomi e cognomi: difatti, pubblicamente si può esporre la grave situazione, ma le condotte singole vanno segnalate nelle sedi istituzionali), se avessi avuto un po' più di attenzione da chi dovrebbe "tutelare" i colleghi che lavorano in sedi così difficili, se non mi avessero lasciato solo da un punto di vista istituzionale, se mi avessero affiancato colleghi nel lavoro come ho più volte chiesto, forse avrei evitato, quanto meno, di dover segnalare pubblicamente il pericolo incombente per la tenuta dello Stato di diritto, forse non mi sarei esposto all'esterno così tanto e chi mi conosce veramente sa che non gradisco apparire.

A un certo punto, però, ho avvertito che stesse accadendo qualcosa di irreparabile e ho deciso di far comprendere che cosa stesse accadendo, non a Stoccolma, ma in Calabria.

Questa voglia di "rompere" il silenzio, oggi, nelle liste, è, però, dettata dal cuore, dalla volontà di ringraziare tutti i colleghi che mi hanno scritto, anche privatamente, delle parole molto belle. Ho provato delle emozioni enormi e forti, che mi rendono felice e mi appagano di tutte le sofferenze di questi anni. Farei torto a molti se citassi qualcuno, ma mi limito, nel ringraziare tutti quelli che mi hanno dimostrato affetto, a citare il documento della giunta dell'A.N.M. di Napoli, le missive dei colleghi che sono stati miei uditori, le mail di colleghi con i quali abbiamo anche avuto percorsi culturali molto differenti e anche "scontri".

Evidentemente si è compresa la "posta in gioco" e il "mio caso": sì sono divenuto un caso, che strano, e forse si è intuito che, nonostante tutto, non sono poi così "macroscopicamente inadeguato". Credo, infatti, di cercare di esercitare le funzioni con onestà, abnegazione, sacrificio e umiltà avendo nel cuore e nella mente la Costituzione Repubblicana in primo luogo. Incompatibile con un certo ambiente (anche giudiziario) forse sì, ma non con questa terra dalla quale non potrò mai più "staccarmi" atteso l'amore che tantissimi calabresi mi stanno manifestando.

Grazie.

Luigi
http://toghe.blogspot.com/2007/10/luigi-de-magistris-lettera-ai-colleghi.html


Francesco Saverio Alessio (Florense) nelle terre di Gomorra

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Commenti

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-Homsempoma

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