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Emigrazione, da emergenza a risorsa: quadro normativo e sfida cristiana

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di Marialuisa Lucia Sergio Il traffico illegale dei migranti non è causa delle politiche repressive europee ma conseguenza Riferimento: http://www.aleteia.org/it/politica/articolo/emigrazione-da-emergenza-a-risorsa-quadro-normativo-e-sfida-cristiana-4943002 Agli inizi degli anni cinquanta, nel clima psicologico della guerra fredda, l’Occidente scopriva la categoria sociologica americana del living border, il confine “vivente” che separa la Civiltà, storicamente stabile e determinata, dal mondo misterioso degli altri, da cui può emergere all'improvviso una massa di invasori (Europa, frontiera viva, in «Civitas», maggio 1951). Da allora la figura terrorizzante dello straniero, l’invasore-oltre-confine, non ha smesso di alimentare nell’immaginario inconscio degli occidentali la paura ancestrale dello scontro di civiltà come competizione decisiva per l’accaparramento delle risorse del pianeta. In questo scontro di civiltà l’Europa dov

Operazione Mare Nostrum: commenti e domande di Amnesty International Italia

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L’annuncio dell’avvio della cosiddetta operazione “ Mare Nostrum ” da parte del governo italiano solleva inizialmente, secondo Amnesty International Italia, commenti e domande. In particolare, l’organizzazione per i diritti umani ha notato che nella descrizione delle operazioni da parte del vice presidente del Consiglio Alfano e di altri esponenti istituzionali, si è fatta menzione di due distinte funzioni: il  controllo delle frontiere  - con riferimento esplicito all’effetto di deterrenza – e il  soccorso in mare . È positivo, per Amnesty International Italia, che le autorità italiane si stiano dando in modo chiaro l’obiettivo di rafforzare il soccorso in mare, anche attraverso un più accurato monitoraggio dello spazio interessato. Alla luce del fatto che è necessario improntare ogni azione governativa al rispetto del diritto internazionale dei diritti umani, Amnesty International Italia ri

Immigrazione, così funziona nel resto del mondo

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di Anna Mazzone    Washington. Bambine figlie di immigrati messicani negli Usa partecipano a una manifestazione in favore della riforma della legge sull'immigrazione ( Credits: Drew Angerer/Getty Images ) Dalle porte aperte del Canada all'irraggiungibile Australia che non lascia avvicinare i barconi alle sue coste, passando per la Danimarca che paga gli immigrati per andarsene Tutti i Paesi del mondo "combattono" (è proprio il caso di dirlo) con i flussi migratori che a seconda dei momenti storici si intensificano. E' naturale che gli Stati che più si trovano a fronteggiare il numero di migranti in arrivo sono quelli con le economie più floride, dagli Usa al Canada, passando per l'Australia e la Germania . Ognuno ha trovato un approccio diverso, a seconda delle necessità (vedasi richiesta da parte del mondo del lavoro) e, soprattutto, delle possibilità. Si va dalle porte aperte del Canada al divieto di sbar

Immigrazione: Per gli immigrati, non perdiamo la testa

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di Salvatore Cosentino per Giannella Channel   Wolfsburg, Germania , un treno scarica uomini venuti dal Sud in cerca di un lavoro Emigrazione : siamo al panico. Come nel caso degli incendi nei locali pubblici dove si muore appunto per panico nell’ansia di sfuggire alle fiamme. La politica di taluni finalmente trova la colpa più eloquente per addossarla agli avversari. E intanto i problemi non si risolvono. La scienza delle Relazioni pubbliche ci suggerisce qualche sistema utile e modelli da imitare . (Ne parlai con umiltà in un libretto “La scienza delle relazioni pubbliche e l’emigrazione” ; Bonfirraro ed.). Il public relation manager , dunque, che cosa farebbe per affrontare il problema secondo le teorie esposte? Facciamo un esempio: dividere , anzitutto, la grande massa del pubblico emigrato, individuando tutti i pubblici che lo compongo. Per nazionalità, per affinità, per razza, per religione, per età, per st

Nuova emigrazione - Nordest, i giovani scappano all'estero: Veneto seconda regione per emigrazione

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di Daniela Boresi fonte: il Gazzettino.it, 5 ottobre 2013 emigrati.it - news VENEZIA - Si accende la voglia di partire. Che sia per la crisi, o semplicemente per il desiderio di cambiare vita e darsi nuove opportunità, gli abitanti del Nordest hanno ripreso la valigia. Ma se l’Italia la percentuale cresce sensibilmente a Nordest è da record, con il Veneto che risulta essere la seconda regione italiana per emigrazione : del biennio 2012-2013 sono lievitati di 14.195 (dalla Lombardia +17.573) chi ha deciso di lasciare la propria terra. Nordest è così la seconda area per emigrazione d’Italia dopo il Centro (seguita dal Nordovest, dalle Isole e dal Sud). Un Nordest che esporta cervelli, ma non solo: se infatti quasi la metà di chi se ne va ha un titolo di studio spendibile, l’altra metà si butta sulle professioni

Lampedusa, lo schermo della vergogna - di Maria Luisa Boccia, Ida Dominijanni, Tamar Pitch

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emigrati.it - news Lampedusa , mappa. Immagine tratta da: Riserva Naturale Isola di Lampedusa - www.parks.it  Lampedusa non è solo l’estremo lembo dell’Italia e dell’Europa, la cosiddetta porta della penisola e del continente sull’altra sponda del Mediterraneo. E’ anche, come sa chiunque ci abbia messo piede per poche ore, un microcosmo delle contraddizioni feroci della globalizzazione. E’ un posto dove la presenza spettrale dei migranti rinchiusi e stipati nel centro di accoglienza convive, per molti mesi dell’anno, con la presenza spensierata dei turisti in vacanza. Dove l’incombenza quotidiana della morte convive con l’eterno presente dell’industria dello svago. Dove accade – è accaduto, tante volte – che i corpi dei vivi che si immergono nel mare si imbattano con i cadaveri che il mare sospinge verso le spiagge o sbatte sugli scogli. E’ il posto dove i corpi che contano, e che si contano uno per uno perché equivalgono ad al

Immigrazione clandestina: “Liberare” i migranti senza “arrestare” i capitali? Un suicidio politico

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emigrati.it - news   Emiliano Brancaccio - Divulgazione - Materiale didattico, divulgativo e per la ricerca Contestare il reato di immigrazione clandestina senza aprire una contesa più generale per il controllo dei movimenti di capitale e per un’alternativa di politica economica, costituisce un suicidio politico. Spunti di riflessione per una “sinistra” allo sbando, da tempo incapace di dare coerenza logica alle fondamentali battaglie contro l’avanzata dei movimenti xenofobi e razzisti. Pubblicato sul Financial Times il 23 settembre scorso, il “monito degli economisti” denuncia la mancata volontà delle classi dirigenti europee di concepire una svolta negli indirizzi di politica economica, e individua in tale mancanza una causa delle “ondate di irrazionalismo che stanno investendo l’Europa” e dei relativi “sussulti di propagandismo ultranazionalista e xenofobo”. La recente tragedia di